martedì 18 maggio 2010

Noi siamo questi...





Lunedì 17 Maggio 2010






da "IL MESSAGERO"







di ENRICO VANZINA


C’ERO. Al Bentegodi, intendo. C’ero, perso tra ventimila tifosi giallorossi venuti a Verona per tifare Roma. C’ero. E per fortuna che c’ero. Perché dopo quasi cinquant’anni che tifo Roma, proprio nel giorno in cui “ non è successo” ho capito fino in fondo cosa significa il vecchio detto” la Roma non si discute, si ama”. Come fai a non amarla? Tosta, indomita, sei volte seconda negli ultimi dieci anni, piccola ma grandiosa, verace, sportivamente ineccepibile, sognatrice anche quando nessuno sogna più, filosofa, credente, pazza nella sua lucidità. Bisogna per forza amarla. Perché la Roma è la Roma. Mi ha detto un veronese seduto accanto a me: “ Siete la tifoseria più bella del mondo”. Vedere un Bentegodi tinto di giallo e rosso, come l’Olimpico, gli aveva dato i brividi. Li ha dati anche a me. No, non c’è proprio niente da discutere. Forza Roma for ever.
E’stata una favola. I nostri nemici adesso gongolano, pensando che ce la siamo presa in quel posto. Invece in quel posto l’hanno presa loro. Che figurone. Quarantotto punti nel girone di ritorno. Roba da fenomeni. Che stile il signor Ranieri. Serio, pacato, mai sopra le righe. Gli altri invece? Lasciamo perdere. E in campo che ragazzi impagabili. Perché quella di Verona non era una partita facile. L’hanno interpretata alla perfezione. Mettendoci il talento, le gambe, il cuore e soprattutto la testa. E la fede.
E poi diciamolo. Un primato forse inutile, ma di grande valore morale, lo abbiamo vinto. In questo campionato siamo arrivati primi tra gli italiani. L’Inter, infatti, non è una squadra italiana. E’ una multinazionale globale dove giocano i petro-euro e un esercito di mercenari. Manco un italiano a tempo pieno. Non è questione di nazionalismo ma da noi giocano Francesco, Daniele, Simone, Luca, Matteo, Marco e un altro Marco che fa di cognome Motta. Mentre il loro Motta fa di nome Thiago. Che a Milano come Motta fa impressione, no? Ma dice tutta la ridicola verità.
Su di uno striscione srotolato in curva, a Verona, si leggeva “Chi tifa Roma, non perde mai”. E’ proprio così. Puoi arrivare secondo ma è come se avessi vinto. E soprattutto tifando Roma non perdi mai l’onore. Altri, invece, tifano addirittura contro la loro squadra. Perdendo, oltre la partita, anche un po’ della loro dignità. Lo so, zeru tituli. Ma chi se ne frega. Il titolo più bello da leggere sui giornali, per noi, è sempre lo stesso: Grazie Roma.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

..c'è solo una squadra che è magica...le altre ci provano!!!f.

Nazzareno Neno Tomei ha detto...

ma non ci riusciranno mai!
benvenuto/a "F"...

(finalmente un anonimo che si firma!)

Anonimo ha detto...

Noi siamo questi...