venerdì 29 gennaio 2010

LE TAPPE DELLA VITA DI UNA DONNA

ETA' DRINK PREFERITO
17 Braghetto
25 Vino bianco
35 Vino rosso
48 Dom Perignon
66 Shot di Jack Daniels


ETA' SCUSE PER NON ACCETTARE UN APPUNTAMENTO
17 Mi devo lavare i capelli
25 Mi devo lavare i capelli e fare la messa in piega
35 Mi devo fare la tinta ai capelli
48 Mi devo far fare la tinta da Stefàn


ETA' SPORT PREFERITO
17 Shopping
25 Shopping
35 Shopping
48 Shopping
66 Shopping


ETA' APPUNTAMENTO IDEALE
17 McDonalds
25 Cena o pranzo gratis
35 Un diamante
48 Un diamante più grosso
66 A casa da sola


ETA' FANTASIA PREFERITA
17 Alto, bello e moro
25 Alto, bello, moro e con i soldi
35 Alto, bello, moro, con i soldi e con un cervello
48 Un uomo con i capelli
66 Un uomo


ETA' QUAL E' L'ETA' MIGLIORE PER SPOSARSI?
17 17
25 25
35 35
48 48
66 66


ETA' APPUNTAMENTO IDEALE
17 Offre di pagare lui
25 Paga lui
35 Prepara la colazione la mattina dopo
48 Prepara la colazione la mattina dopo per i bambini
66 Riesce a masticare la colazione

domenica 24 gennaio 2010

il passato remoto del verbo ridere è...io risi, tu ridesti...egli RIISE...al 93° minuto!!


Ho visto una grande Roma anche stasera...
Ho visto un portiere fare una grande cazzata e farsi espellere per cercare di salvare una partita.
Ed ho visto un grande "Roscio" (J.A. Riise) punirlo in zona Cesarini e portare un'altra vittoria nella Città Eterna! Terzi in classifica.
Laziele dove sei? Perchè non parli...

venerdì 22 gennaio 2010

vado...

...a dormire...

giovedì 21 gennaio 2010

Shine on you crazy diamond...

freddo...

...fuori e dentro...

detti popolari

un mio amico diceva sempre: "chi ha a che fare con i ragazzini, prima o poi si sporca di merda..."

martedì 19 gennaio 2010

io so salmone...

e va e va
chi va co' la corente è baccalà...
io so' salmone
e nun me 'mporta gnente
a me me piace anna contro corente...

lunedì 18 gennaio 2010

Le cinque regole dell'Impero Romano


I
Lavora sempre un po’ meno della tua soglia minima de sopportazione e
ricordate d’abbassà ciclicamente i livelli di detta soglia

II
Nun te incazzà coi deboli, nun te incazzà coi forti, NUN TE INCAZZÀ
PROPRIO. E ricorda, i deboli fanno finta e domani saranno forti; quinni si
proprio devi, menaje subito e nun li fa cresce

III
Non tutti i mali vengono pe’ nuoce, quinni tutte ‘e vòrte che hai fatto male a
quarcuno, nun te sembra, ma j’hai fatto bene, perciò nun te sta a
preoccupà, che tte frega

IV
Aiutati che tanto nun te aiuta nessuno. Ricorda anfatti che Dio è
onnipresente, quinni se voleva, te aiutava prima

V
Nun scajà mai la prima pietra si nun sei sicuro de pjallo bene. Sinnò è mejo
che te la conservi pe’ dopo

la musica...

La musica è il vero rifugio di sempre.
Nessuno può aiutare veramente la tua anima. Non c'è psicologo, prete o puttana che veramente ascolta le tue parole. Tutti ti guarderanno parlare, più o meno distrattamente, mentre si faranno un'idea di quello che stai dicendo. Questa idea non la saprai mai.
Ti racconteranno quello che vuoi sentirti dire. Ma cambieranno un pò la tua versione, per far vedere che servono a qualcosa, che hanno detto la loro.
E resterai coi tuoi problemi, mentre loro continueranno a vivere la loro vita.

La musica è tua. Non la devi ascoltare. E' lei che ascolta te, che ti cerca, che cambia ogni volta che la senti. La devi sentire...

Vita...

La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano...

(Luciano De Crescenzo)

giovedì 14 gennaio 2010

Alberto Sordi "Anvedi sti sfollati profughi,a zozzi laziali"

TU PER NOI (MAGICA ROMA) - Massimiliano Buttarelli




Ce sta er sole a Roma stanotte
So più de centomila fiammelle che rischiarano er cielo
E in mezzo al mare de stelle
la sciarpa e lo striscione che difendi coi denti
e poi tutta la notte su n’treno
perché un sogno nun se po’ fermà

è nella tradizione romana accettà la gente ch’ è diversa
ma che c’ha rispetto pe sta città
na fontana, na piazza e un mercato affollato
e noi con core grosso così
la domenica in sud te sentirai dì

magica Roma, er grido de sta brigata solo tu Roma
ma n’ultrà a Roma è n’ ultrà ancora
sei muta de giorno a me parli de notte
senti c'è no strillo ner buio
e Roma piagne pe te

quattro gatti lì in amore
come er core mio vagabondo de notte
me dice "no tu non poi perdè"
ma no non te lasciamo saremo sempre uniti
e poi che e volemo fa
se te completi la bellezza de sta città
bagnata dal fiume della storia
le strade e i vicoli me fanno compagnia
gli spalti se potessero parlà
nun sai quanta gente hai fatto innamorà
e noi con core grosso cosi

la domenica in sud te sentirai dì
magica Roma, er grido de sta brigata solo tu Roma
no strillo ar cielo e n’ antro ancora
sei muta de giorno a me parli de notte
senti ce sto coro ner sole noi cantamo pe te

MAGICA ROMA, SOLO TU ROMA...

A te che sei la mia ROMA!!!

mercoledì 13 gennaio 2010

martedì 12 gennaio 2010

DAJE ROMA!!!

Daniele Silvestri - Testardo




Io so' testardo
c'ho la capoccia dura
e per natura non abbasso mai lo sguardo
è un'esigenza
perché c'ho 'na pazienza da leopardo
e so' testardo
e non mi ferma gnente
vado sempre avanti fino al mio traguardo
indifferente
e non m'importa gnente se ritardo

io so' de legno
e sembro muto e sordo
ma le tue parole, sta' tranquillo
che me le ricordo
e qualche volta me le segno

io so' de coccio
quello che dico faccio
io so' uno che, comunque vada
le promesse le mantiene
che poi nemmeno me conviene
molto

perché so' un muro
e pure se t'ascolto fondamentalmente
so' sicuro
che la tua vita è appesa a un filo
e io c'ho le forbici

però
se ancora un po' mi piaci
la colpa e dei tuoi baci
che m'hanno preso l'anima
de li mortacci tua

Io so' De Chirico
dico in senso simbolico
c'ho un controllo diabolico
quasi artistico
del mio stato psicofisico
e se hai capito, mo' traducilo

e so' tenace
perché alla gente piace
ma è evidente che con un coltello
mi puoi fa' cambia' opinione
aho, so' testardo
ma mica so' cojone

io so' de marmo
ma tu m'hai sbriciolato
perché so' testardo fino al punto
che so' sempre innamorato
pure se tu m'hai già scordato
- (e infatti l'hanno vista...)
- m'hanno informato!

però
se ancora un po' mi piaci
la colpa è dei tuoi baci
che m'hanno preso l'anima
de li mortacci tua

Il Regalo Più Grande - Tiziano Ferro

lunedì 11 gennaio 2010

11/01/2010 un anno dopo...

I tre uomini percorrevano la strada in salita, tra le montagne, circondati da neve che sembrava cotone e che omologava tutto. Era passata da poco l'ora di pranzo.
Un sole grigiastro li aveva accompagnati fino all'ingresso del cimitero. Entrarono.
Percorrere la lunga scala li immergeva lentamente in una nebbia fitta, come se entrassero in un'acqua torbida. Tutto ad un tratto le grasse risate nell'auto non erano neanche più un ricordo.
I ricordi, quelli si, si erano fatti strada dentro di loro e si erano impossessati della scena.
Senza parole. Non servivano più...
Si disposero orgogliosi in un naturale triangolo. Ogni tanto uno di loro cercava di sdrammatizzare e gli altri due abbozzavano un falso sorriso.
Poi di nuovo il silenzio. Il freddo. Fuori e nell'anima.
L'unico caldo quello del rivolo che colava sulle loro guance. Un rivolo continuo.
Un'emozione irrefrenabile e che nessuno dei tre, veramente, voleva frenare.
Era un momento unico, il loro momento.
Il sepolcro di marmo bianco, sovrastato dalla lapide con i nomi che avevano dato la vita ai tre uomini. Nomi che ora avevano un senso di sacro.
Il silenzio si ruppe ad un tratto. Singhiozzi. Il più giovane piangeva più forte. Non poteva essere lasciato da solo. Uno dei due gli si avvicinò e lo prese sottobraccio. Sapeva come fare, lo aveva fatto tante volte in passato ed intanto si girò a guardare il maggiore e gli disse "vieni qui..."
Ora erano loro tre, in fila, abbracciati, disposti nell'ordine cronologico naturale, guardavano i loro genitori e potevano piangere insieme. Loro tre...
Ad un tratto il più vecchio disse "annamo va..."
E ripresero la strada di casa...

Se veramente c'è una vita dopo la morte, io so che voi due siete lì...e che ci guardavate oggi. Nudi ed uniti, deboli e forti, forti come forse non lo siamo mai stati.
E so che questa cosa oggi ci ha fatto crescere, ci ha uniti ancora, ancora di più.

Ci rivedremo un giorno. Ma non ora...



venerdì 8 gennaio 2010

Paura...

Ieri sera credevo di aver perduto il mio anello.
Mentre parlavo con delle clienti seduto alla scrivania, indicando una brochure, mi sono accorto di non averlo al dito. Per un attimo il panico.
Le due mi hanno chiesto cosa succedeva, ed io, con malcelata preoccupazione, ho risposto "niente".

Mi sono ricordato "dove" lo avevo lasciato (in un centro estetico) e mi sono tranquillizzato.
La mattina dopo corsa al recupero. E' stato il periodo più lungo in cui non l'ho avuto al dito.
Quasi 24 ore!! Pericolo scampato...