venerdì 1 ottobre 2010

La secessione der somaro - dedicato a quell'imbecille de bossi (er somaro)

Un ciuccio attempatello e scarcagnato
-che ar cambio ormai nun vale più ‘na sega-
er socio der Sovrano Re Patacca,
(quello che cià er pendaglio raggrumato
ma core appresso a tutte le patonze)
se ne sortì, grattannose la panza,
cò na frasetta pè alliscià la Lega:
“li romani, sò porci, sò ladroni e sò magnaccia!”

Pè scaccolasse via ‘sta vijaccata
ed allustrasse er popolo indignato,
li servi der Patacca fanno er coro:
ma nun è gnente, è solo ‘nà frescaccia,
‘na cosa detta senza la malizzia
da chi nun sa tenesse un cecio in bocca!
Ce vole propio tanta cattiveria
pè penzà che er somaro raja il vero.
Anzi, er ciuccio, a ripensacce mejo,
-informeno i scagnozzi der Magagna-
è solo un martire der libbero penziero.

E quanno torna ne la Capitale,
ve la fa vede lui Roma Capoccia,
cor fatto che ha inventato la padagna
-la gran cuccagna fonte di bisboccia
je svòta la saccoccia e se la magna.
Se va a rubbà la trippa puro ai gatti
e fa er federalismo cò l’abbacchio.

Ma li romani a ‘sti buffoni a cacchio
che calano da loro a cercà rogna
ar massimo je fanno ‘na scafetta,
e pe risponne ar ciuco ed ar suo rajo


-romani sì, ma mica sò cornuti-
je fanno con il voto un ber cucchiaio
e poi con carma -tranquilli, nun c’è fretta-
li vonno vède all’arberi pizzuti.
(28 settembre 2010 "La Repubblica" - Ellekappa, vignettista)

lunedì 20 settembre 2010

Auguri ROMA MIA...

"Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l'intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d'essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza"

(Johann Wolfgang von Goethe, Italienische Reise, 1813-1817)



140 anni di ROMA CAPITALE...Auguri ROMA MIA...

giovedì 9 settembre 2010

Questa è Roma!!

Totti a Riise:«Nessuno è più duro di te, quello che stenderebbe altri per te è
solo roba da qualche giorno di riposo. Comunque, amico la cosa che
conta davvero è che tu stia bene. Torna presto roccia, ti aspetto grande
roscio giallorosso». QUESTA E' ROMA!!!!


E domenica...Cagliari!!

venerdì 16 luglio 2010

Pink Floyd - Sorrow

The sweet smell of a great sorrow lies over the land
plumes of smoke rise and merge into the leaden sky
a man lies and dreams of green fields and rivers
but awakes to a morning with no reason for waking

He's haunted by the memory of a lost paradise
in his youth or a dream, he can't be precise
he's chained forever to a world that's departed
It's not enough, It's not enough

His blood has frozen and curled with fright
his knees have trembled and given way in the night
his hand has weakened at the moment of truth
his step has faltered

One world, one soul
Time pass, the river roll

And he talks to the river of lost love and dedication
and silent replies that swirl invitation
flow dark and troubled to an oily sea
a grim intimation of what is to be

There's an unceasing wind that blows through this night
and there's dust in my eyes, that blinds my sight
and silence that speaks so much louder than words
of promises broken


giovedì 1 luglio 2010

Talis pater...

Uno scambio di sms tra me e mio figlio, in questi giorni in terra longobarda.

IO: "Giallorossi si diventa perchè essere romanisti significa avere tutto e tutti contro. Perchè ciò non ti affligge, ma ti esalta. Perchè la scelta implica il coraggio...ciao Lupetto MIO!!"

RICCARDO: "Ciao mia guida spirituale che mi hai mostrato il paradiso giallorosso e mi hai tirato fuori dall'inferno rossonero e mi hai reso assoluto nemico biancoceleste!"

11 anni...a volte quest' "uomo" mi lascia senza parole...:-)

martedì 29 giugno 2010

Onore al Guerriero. Onore a Pietro Taricone.

Un grande. Uno che li ha fregati tutti. Con le loro stesse armi. Gli ha dato ciò che volevano e poi ha fatto di testa sua. Con intelligenza. Con l'intelligenza che nessuno gli avrebbe mai attribuito. Ti ho sempre ammirato, anche quando facevi il coatto, sapevo che dietro c'era il cervello. E poi, chi lo ha detto che coatto è brutto? Onore a te Pietro Taricone, vero Guerriero.
P.S Maurizio Costanzo ha perso un'altra buona occasione per stare zitto. Invece di onorare la memoria dell'UNICA persona che non si è fatta USARE dal lui, ha fatto valutazioni tecniche sull'aeroporto di Terni e sulla sua probabile pericolosità. Adesso è diventato anche un perito specializzato. Uso una frase che a lui piace tanto: la mamma dei cretini è sempre incinta". E stavolta il parto era plurigemellare Maurì...

mercoledì 23 giugno 2010

...du lettere romane de Romana imperfezione e quell’accento forte fallo bene è DISTINZIONE!



A Roma dimo aò

e a molti po’ sembrà scortese

aò è pe n’amicizia che

non dura solo un mese

Strillato o a voce bassa

scritto o appena pronunciato

me girerò pe te

perché so che

tu m’hai cercato

E c’è chi dice che

sia solo da maleducati

A dillo so sti

quattro perbenisti ripuliti

Noi a Roma dimo aò

che c’hai bisogno de qualcosa?

Aò è pe mi madre

pe n’amico

e pe na sposa

Ce basteno du lettere

due sole

pe chiamasse

Noi a Roma dimo aò

e basta questo pe girasse!

Du lettere romane

de Romana imperfezione

e quell’accento forte

fallo bene è

DISTINZIONE!

giovedì 17 giugno 2010

17 Giugno 2001...Un'emozione indelebile!

Più grande de te c'è solo er BENE che te vojo.
Sempre e soltanto te nel cuore e nell'anima...



giovedì 3 giugno 2010

"DE PADRE IN FIJO"


Se torno un poco indietro co' la mente
rivedo, come tante foto mosse
le immagini de tanta tanta gente
avvolta in quelle sciarpe giallorosse.

La mano a papà mio strignevo forte
mentre annavamo pe' via dei Gladiatori
c'avevo du' gambette corte corte
e dentro a me pensavo: "daje cori".

Allora me chiedeva con orgojo:
"che famo? Annamo sulla Montagnola?"
e intanto preparava er portafojo:
a lui er Borghetti e a me 'na Coca Cola.

Poi se girava e me guardava er viso,
cambiava strada e annava ar botteghino,
nun posso mai scordamme quer soriso
pe' avè fatto felice un ragazzino.

Come faccio a descrive st'emozione,
a divve che c'avevo pe' la testa,
co' l'occhi appiccicati a quer pallone
aspettanno er tiro giusto pe' fa festa.

Quant'anni so' passati da quer giorno.
Quante majette, quanti giocatori;
ar Circo Massimo quante persone attorno
mischianno gioie assieme coi dolori.

Però 'na cosa è rimasta come prima,
e me fa batte er core anche più forte:
mo tocca a me tene' quella manina
che me viè dietro co' du' gambe corte.

E' un sogno che s'avvera un po' pe' vorta,
porta' mi fijo dentro a quello stadio,
spiegaje chi è che sta tiranno in porta,
faje sentì Carletto nella radio.

La vita a me m'ha dato prorio tanto,
c'ho un lavoro, na moje, un ragazzino
che me vo' bene e me se mette accanto
quanno je parlo de Conti o der Divino.

E se un giorno er Signore me vorà
vojo mi fijo accanto e pure in coma
je vojo sentì dì du' cose sole:
papà te vojo bene e FORZA ROMA!!!

venerdì 28 maggio 2010

NASCE “MYROMA”: E' UN GIORNO STORICO PER LO SVILUPPO DELL'AZIONARIATO POPOLARE IN ITALIA


Nasce a Roma, presso la sede dell’Ente EUR S.p.A., "MyRoma", l'associazione dei sostenitori giallorossi con l’obiettivo di far partire dalla Capitale il primo progetto tricolore di "Azionariato Popolare".

Gli 83 costituenti di "MyRoma" (tanti quanti gli anni della A.S. Roma), tra cui importanti professionisti e personaggi del mondo del cinema, della musica, dello sport, della politica e della formazione universitaria, si sono riuniti per l’approvazione dello Statuto, del Codice Etico e del Documento Programmatico della costituenda Associazione.

E’ un sogno che diventa realtà per tutti noi che abbiamo creduto, sin dall’inizio, nell’idea di un progetto focalizzato sull’Azionariato Popolare, in linea con quanto già avviene nel resto d’Europa”, ha dichiarato Walter Campanile (Fondatore di “MyRoma”). “Il popolo giallorosso deve ambire a diventare come le tifoserie dei più importanti club europei, dove i tifosi collaborano con la Società per lo sviluppo globale del marchio sportivo e sono parte del progetto economico-sportivo della Società stessa.
La presenza di oltre 170 progetti di azionariato popolare in tutta Europa conferma il trend di crescita di questo fenomeno. Oggi MyRoma ha visto, tra l’altro, la presenza dei rappresentanti della Supporters Direct e del Trust dell’Amburgo SV. Pensare che il Barcellona F.C. ha attualmente più di 175 mila soci è solo un ulteriore stimolo a realizzare questo nuovo grande sogno giallorosso.
Un club supportato da una struttura di azionariato popolare è una realtà più ricca e vicina alle esigenze dei propri sostenitori, oltre che capace di rispondervi in tempo reale. Noi di MyRoma ci crediamo e vogliamo realizzarlo insieme all’A.S. Roma”.

Stasera ho fatto l'amore con LEI.

Stasera ho fatto l'amore con lei...con la mia ROMA.
Giro in centro con mio figlio e finale al Gianicolo.
Lui che mi riempiva di domande ed i miei occhi lucidi che rispondevano insieme alle mie parole...
Sta imparando ad amarla.
Se riuscisse a farlo almeno la metà di quanto la amo io, sarebbe già abbastanza per il suo ancor piccolo cuore...

domenica 23 maggio 2010

La verità delle cose...

Volendo seriamente ricercare la verità delle cose, non si deve scegliere una scienza particolare, infatti esse sono tutte connesse tra loro e dipendenti l'una dall'altra. Si deve piuttosto pensare soltanto ad aumentare il lume naturale della ragione, non per risolvere questa o quella difficoltà di scuola, ma perché in ogni circostanza della vita l'intelletto indichi alla volontà ciò che si debba scegliere; e ben presto ci si meraviglierà di aver fatto progressi di gran lunga maggiori di coloro che si interessano alle cose particolari e di aver ottenuto non soltanto le stesse cose da altri desiderate, ma anche più profonde di quanto essi stessi possano attendersi.
(Cartesio)

venerdì 21 maggio 2010

Non credere alle cazzate. Non tutto è perduto. Fai la tua piccola parte di bene, ovunque ti trovi ed il mondo è già cambiato...

mercoledì 19 maggio 2010

Questo era prima di Verona

EDITORIALE | 16-05-2010 - ore 11:13

CARMINE FOTIA

"Il calcio sono io", proclama dalla copertina del primo newsmagazine italiano l’allenatore più arrogante del mondo. "Il calcio siamo noi", gridano invece ventimila cuori giallorossi in marcia per Verona per l’ultima pagina di un campionato bellissimo e esaltante. Per vivere fino all’ultimo l’emozione di una stagione indimenticabile. In quell’"io" di Mourinho c’è l’apoteosi di un guappo di cartone (come lo scudetto del 2006), capace di fare lo spavaldo solo dall’alto delle risorse illimitate che gli vengono messe a disposizione. Quelle economiche, ma anche quelle di potere, dal momento che dal processo di Napoli emergono comportamenti dei dirigenti nerazzurri non poi così diversi da quelli di Moggi e dei suoi complici. Il Guerin Sportivo ieri in edicola ha fatto due conti in tasca ai nerazzurri: in 14 anni hanno accumulato perdite per un miliardo centocinquantamilioni di euro. Moratti ha messo in questo buco nero settecentoquaranta milioni di euro. Sono le cifre di una gestione economica insensata, fatta di campagne acquisti faraoniche (qualcuno sa dirmi che fine ha fatto Quaresma, acquistato la scorsa estate per trenta milioni di euro?). Mi sapete dire che razza di grande impresa sarebbe quella di Mou, se anche gli riuscisse - e non è affatto detto che gli riesca? Se parliamo di scudetti, (e quello di quest’anno è ancora tutto da giocare) l’Inter li vinceva anche con Mancini. Quanto alla Champions, anch’essa ancora in palio, il Milan ha vinto molto di più e ha speso molto di meno. Dunque, qual è stato il valore aggiunto dell’allenatore più arrogante del mondo? Lo spirito vincente, dicono. A mio modo di vedere non è così. E vi spiego con un esempio piccolo piccolo. Non so se avete mai giocato a Risiko. Credo di sì. Allora immaginate di subentrare a un giocatore che vi lascia in eredità 500 carri armati piazzati in Russia con i quali voi dovete conquistare la Jacuzia che si difende con 10. Quando avrete vinto grazie al rapporto di 50 contro 1, voglio vedere se avete il coraggio di vantare chissà quale eroismo o bravura. Avrete solo fatto valere la vostra forza bruta. Dove sta l'impresa sportiva? La nostra, invece, lo è. E grazie ad essa siamo a un passo dal sogno. Per una singolare coincidenza, nello stesso giorno in cui veniva pubblicata l’intervista dell’egolatra del calcio, a Roma, dentro il Colosseo, si incontravano il Gladiatore del cinema, Russel Crowe e quello del calcio, Francesco Totti. Protagonisti entrambi di un film bellissimo. La storia di cui Crowe è protagonista non né quella di legioni invincibili, di eserciti potenti, di condottieri immortali. E’ l’esatto contrario: la storia di un pugno di uomini resi schiavi che si liberano lottando contro l’ingiustizia e la tirannide. Perciò nel loro grido di battaglia "Forza e Onore", non si sente l’eco della retorica bensì quello della forza dell’oppresso che si ribella al potente, dell’onore che è anzitutto lealtà verso i propri compagni. Tradotta nel calcio è la storia della Roma di questi ultimi anni , di cui Francesco Totti è stato ed è la bandiera. Quella Roma di Franco Sensi che denunciava Calciopoli, che si opponeva sul campo e fuori allo strapotere bianconero. E che oggi si oppone al superpotere dell’Inter, cui si inchinano arbitri, istituzioni e mass-media e che, come abbiamo visto, è fondato su risorse economiche illimitate.

Qui si respira un’altra aria, cara Milano Sprecona! Quella - come scrive sempre il Guerin Sportivo, attribuendo alla Roma lo Scudetto dei Bilanci - di una gestione economica sana, affidata a due donne di ferro, Rosella Sensi e Cristina Mazzoleni. Bilanci a posto e squadra competitiva. Mi piacerebbe vedere l’egolatra allenare una squadra che non si può permettere follie sul mercato. Sì, mi piacerebbe proprio vederlo! Intanto io mi coccolo Mastro Claudio che, da vero romano, gli ha risposto in modo lapidario :"Che Noia!". Effettivamente, che noia mortale quelli che sanno dire solo io, io, io!

L’egolatra dice che il calcio italiano non gli piace, ma lui è la quintessenza del peggior modo d’essere del calcio italiano, quello che si esprime nella logica del vincere a tutti i costi, a qualsiasi prezzo e con qualsiasi mezzo. No, il calcio non sei tu. Il calcio siamo noi, questi colori, questa gente, questa città idealmente oggi tutta in marcia per Verona. Per sognare non servono denaro e potere, servono cuori puri e menti libere. Serve il coraggio. Serve l’amore. Serve la Roma.

martedì 18 maggio 2010

Noi siamo questi...





Lunedì 17 Maggio 2010






da "IL MESSAGERO"







di ENRICO VANZINA


C’ERO. Al Bentegodi, intendo. C’ero, perso tra ventimila tifosi giallorossi venuti a Verona per tifare Roma. C’ero. E per fortuna che c’ero. Perché dopo quasi cinquant’anni che tifo Roma, proprio nel giorno in cui “ non è successo” ho capito fino in fondo cosa significa il vecchio detto” la Roma non si discute, si ama”. Come fai a non amarla? Tosta, indomita, sei volte seconda negli ultimi dieci anni, piccola ma grandiosa, verace, sportivamente ineccepibile, sognatrice anche quando nessuno sogna più, filosofa, credente, pazza nella sua lucidità. Bisogna per forza amarla. Perché la Roma è la Roma. Mi ha detto un veronese seduto accanto a me: “ Siete la tifoseria più bella del mondo”. Vedere un Bentegodi tinto di giallo e rosso, come l’Olimpico, gli aveva dato i brividi. Li ha dati anche a me. No, non c’è proprio niente da discutere. Forza Roma for ever.
E’stata una favola. I nostri nemici adesso gongolano, pensando che ce la siamo presa in quel posto. Invece in quel posto l’hanno presa loro. Che figurone. Quarantotto punti nel girone di ritorno. Roba da fenomeni. Che stile il signor Ranieri. Serio, pacato, mai sopra le righe. Gli altri invece? Lasciamo perdere. E in campo che ragazzi impagabili. Perché quella di Verona non era una partita facile. L’hanno interpretata alla perfezione. Mettendoci il talento, le gambe, il cuore e soprattutto la testa. E la fede.
E poi diciamolo. Un primato forse inutile, ma di grande valore morale, lo abbiamo vinto. In questo campionato siamo arrivati primi tra gli italiani. L’Inter, infatti, non è una squadra italiana. E’ una multinazionale globale dove giocano i petro-euro e un esercito di mercenari. Manco un italiano a tempo pieno. Non è questione di nazionalismo ma da noi giocano Francesco, Daniele, Simone, Luca, Matteo, Marco e un altro Marco che fa di cognome Motta. Mentre il loro Motta fa di nome Thiago. Che a Milano come Motta fa impressione, no? Ma dice tutta la ridicola verità.
Su di uno striscione srotolato in curva, a Verona, si leggeva “Chi tifa Roma, non perde mai”. E’ proprio così. Puoi arrivare secondo ma è come se avessi vinto. E soprattutto tifando Roma non perdi mai l’onore. Altri, invece, tifano addirittura contro la loro squadra. Perdendo, oltre la partita, anche un po’ della loro dignità. Lo so, zeru tituli. Ma chi se ne frega. Il titolo più bello da leggere sui giornali, per noi, è sempre lo stesso: Grazie Roma.


lunedì 17 maggio 2010

CHI TIFA ROMA NON PERDE MAI!! (2)

Per sognare non servono denaro e potere, servono cuori puri e menti libere. Serve il coraggio. Serve l’amore. Serve la Roma.

Chi Tifa Roma Non Perde Mai!!!


CE BATTE ER CORE E CE RODE ER CULO
Non ce l'hai fatta ROMA...sempre con TE...

domenica 16 maggio 2010

la paura

Ciò che mi fa più paura è la paura stessa...

giovedì 13 maggio 2010

ROMA - Catania 1 - 0


PETTI D'ACCIAIO, ASTUZIA E CORE...

Tutti e tutto contro...

"Giallorossi si diventa perchè essere romanisti significa avere tutto e tutti contro. Perchè ciò non ti affligge, ma ti esalta. Perchè la scelta implica al coraggio...perchè io, malgrado tutto, resterò sempre un cuore da ultras"
(Paolo Zappavigna)

domenica 9 maggio 2010

Ti piace vincere facile? Cambia squadra, Roma non fa per te.





Hai scelto ROMA. Dovrai sempre aver paura e dovrai sempre sconfiggerla. Non si sceglie Roma per vincere facile. Si sceglie per AMORE. Ci saremo, fino all'ultimo minuto, Roma MIA...

lunedì 3 maggio 2010

sabato 1 maggio 2010

DE ROSSI: ´CI CREDEREMO FINO ALL´ULTIMO MINUTO DELL´ULTIMA GIORNATA´


"Era importante la risposta della squadra dopo la Sampdoria. Era importante, noi ci crederemo fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata"
(Daniele De Rossi a SKY)

Questi siamo NOI.
TESTARDAMENTE AS ROMA!!

lunedì 26 aprile 2010

Ostinatamente AS ROMA...

ROMA, ROMA MIA, nun te fa incantà, tu sei nata GRANDE e GRANDE hai da restà...




finché avrò sangue nelle vene e fiato in gola, c'è solo l'AS ROMA. Orgoglio e vanto per i colori della mia città. SEMPRE!

mercoledì 21 aprile 2010

auguri amore mio...Auguri ROMA MIA...

21 aprile 753 a.c. Nasce il mio grande amore. La città di ROMA.
Roma caput mundi...

martedì 20 aprile 2010

domenica 18 aprile 2010

Perchè parli?

EDOARDO REJA (allenatore Lazio): “La Roma ha tirato un rigore e una punizione, due gol su palla inattiva, nient’altro. Noi abbiamo dominato la partita. Si vede che è l’anno della Roma. Noi la partita l’abbiamo fatta, è chiaro che se non avessimo sbagliato il rigore tutto sarebbe cambiato”. Quanto a Totti e al gesto fatto a fine gara (il capitano è corso verso i suoi tifosi facendo il gesto dei pollici all'ingiù, come a volersi augurare la caduta della Lazio in serie B) Reja dice: "Mi dispiace per quello che è successo alla fine, perché Totti è un giocatore importante e deve evitare certi gesti. Merita dieci giornate di squalifica. Ditemi voi se fare quelle cose è da sportivo. I miei giocatori hanno reagito, sbagliando, per quello e adesso pagheremo probabilmente con delle squalifiche. Mi auguro di no, ma qualcosa sul campo è successo". (da "yahoo sport")

Caro Reja,
io te rispetto. Partiamo da questo presupposto. Te rispetto perchè me sembri una persona seria, perchè allenavi a Spalato che è 'na città che me piace. Io te rispetto perchè hai preso una squadra che stava a annà in B e comunque la salverai (credo).
Ma sei de Gorizia, che co tutto er rispetto non è manco Lazio e evidentemente non conosci bene le tradizioni calcistiche della capitale.
E me spiego. Totti ha fatto il gesto perchè avete scajato 'n'artra vorta, avete perso. A noi, se voi ce state o no, non ce interessa. Quelli che rosicano siete voi. Quelli che nun arrivano mai all'uva siete voi.
Abbiamo strippato fino all'ultimo questo si. Ma famme un favore.
Tu che nella tua vita hai cambiato 4 squadre da calciatore e 22 da allenatore(!!) sciaquate la bocca, onora e porta rispetto a persone come FRANCESCO TOTTI e DANIELE DE ROSSI che nella carriera hanno scelto di onorare solo una maglia e soltanto due colori. E questo lo fanno con l'amore, con la passione con la dedizione di chi non riuscirebbe mai ad avere un'altra maglia addosso.
Il gesto del Capitano era solo per sottolineare il fatto che, ancora una volta. come spesso succede, la lazzie ha perso. Solo questo. Se voi andate in B non è colpa di Totti, e forse manco tua.

Quanto al comportamento dei TUOI giocatori in campo e soprattutto a fine partita "qualcosa è successo" per usare le tue parole, appunto...quindi: IO AL POSTO TUO STAREI ZITTO!

PS: il tuo cognome fa rima co "sveja"...davvero pensavi de vince??

AS ROMA
TU CALCIA IL CUOIO CHE IO PORTO IL VANTO!

Laziese, chi è la prima in classifica?

venerdì 16 aprile 2010

fingo di essere così...

scende lenta su di me, ogni goccia di memoria...lava i miei sorrisi...dispiaceri travestiti da esperienza...fingo di essere così, privo di un sapore amaro in bocca...

Franco Califano - Er tifoso

lunedì 12 aprile 2010

mercoledì 7 aprile 2010

Stavolta non sono stato io...



...Riccardo m'ha detto: papà mettiamolo sul letto...così Roma veglia su di noi!

lunedì 5 aprile 2010

vorrei...

...una vita senza confini, ma fatta di soli orizzonti...Questo vorrei.

Buonanotte...

domenica 4 aprile 2010

'NDO ANNAMO DOMINAMO (striscione Curva Sud)




per sempre ti amerò...


"Meglio vivere osando che non conoscere né vittoria né sconfitta..." (Gaius Iulius Caesar)


Odio il pareggio.

Lotto fino allo stremo delle forze e fino all'ultima goccia di sangue, ma preferisco riconoscere di aver perduto che pattare. Rendere onore a chi mi ha battuto, piuttosto che non sapere chi dei due era il più forte.
ONORE AL VINCITORE.

Ed anche allo sconfitto, perchè ha lottato...e perduto...
(Nazzareno Neno Tomei, legionario di Roma, CAPUT MUNDI)

mercoledì 31 marzo 2010

Sei solo

Sei solo, perché manchi d’allegria,

perché te piace vive da eremita,

perché ‘n’ te se ricuce la ferita,

perché cjai quarche strana malattia.

Sei solo, chè nun cjai ‘na via d’uscita,

e li pensieri ‘n’ se ne vanno via,

perché la strada tua, nun è la mia,

perché t’ha preso a schiaffi, questa vita.

***

Sei solo, perché t’hanno ‘mbambolato,

t’hanno fatto fa’ er mimo, o ‘r manichino,

perché vivi da guru o da scienziato.

***

Io prego l’intervento der Divino,

che àrivi prima ch’esci arivòrtato,

come che s’ariggira ‘n pedalino.

***

Stefano Agostino

martedì 30 marzo 2010

tonight's soundtrack

negramaro - quel posto che non c'è


“Perchè mi dimetto da Papa”. Pedofilia, le parole che Ratzinger non ha detto

(da INFORMARE PER RESISTERE mercoledì 24 marzo 2010)


Se Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, si fosse chiamato papa Francesco I o Zeffirino I al popolo d’Irlanda avrebbe scritto la seguente lettera:

Signore e Signori, donne e uomini d’Irlanda,
non vi chiamo «Carissime e carissimi figlie e figli» come è usanza edulcorata nei documenti ecclesiastici anche perché non posso rivolgermi a voi con espressioni affettuose come se nulla fosse successo. Mi rivolgo a voi, non con distacco, ma con timore e tremore, con rispetto, stando a debita distanza, in punta di piedi e consapevole che nessuna parola può lenire la vostra rabbia, il vostro dolore e il marchio che in modo indelebile è stato impresso sulla vostra carne viva. Io non sono degno di rivolgermi a voi con parole di affetto.
Vi scrivo per dirvi che presto verrò a trovarvi, verrò solo, senza seguito e senza fanfare: a piedi nudi e a capo scoperto, umile e penitente, sì, come si addice al «servo dei servi di Dio». Verrò per inginocchiarmi davanti a voi e chiedervi perdono dal profondo del cuore perché su una cosa non possiamo, voi ed io, avere dubbi: la responsabilità di tutto ciò che ha coinvolto i vostri figlie e figlie, virgulti innocenti, rovinati per sempre, è mia, solo mia, esplosivamente mia. Mi assumo totalmente la responsabilità della colpa di pedofilia di cui si sono macchiati molti preti e religiosi in istituti e collegi sotto la giurisdizione della Chiesa cattolica.
In quanto vescovo della Chiesa universale non ho parole e sentimenti per alleviare il tragico giogo che è stato posto sulle vostre spalle. Sono stato per oltre un quarto di secolo a capo della congregazione della dottrina della fede e non ho saputo valutare la gravità di ciò che avveniva in tutto il mondo: negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e ora anche in Italia e, ne sono certo, anche in tutti gli altri paesi del mondo. La piaga è enorme, estesa e dilagante e io non sono stato capace di leggerne la gravità, la pericolosità e l’ignominia.
Ho preferito salvare la faccia dell’Istituzione e a questo scopo nel 2001 ho emanato un decreto con cui avocavo a me i casi di pedofilia e imponevo il «silenzio papale»: ciò significa che chiunque avesse parlato era scomunicato «ipso facto», cioè immediatamente. Se vi è stata omertà, se vi è stata complicità dei preti, religiosi, vescovi e laici, la colpa è mia e solo mia. Per salvare la faccia, ho finito di dannare uomini e donne, bambini e bambine che sono stati macellati nell’ignominia dell’abuso sessuale che è grave quando accade tra adulti, ma è terribile, orribile, blasfemo e delinquenziale quando avviene su minori.
Non si tratta di poche persone che hanno sbagliato. Mi ero illuso che fosse così, invece ora prendo atto amaramente che la responsabilità sta principalmente in quella struttura che si chiama «seminario» i cui criteri di formazione, io e gli altri responsabili della Chiesa abbiamo varato, mantenuto e preteso che fossero attuati. Con i nostri metodi educativi poco umani e disincarnati, abbiamo creato preti e religiosi devoti, ma avulsi dalla vita e dalla problematicità di essa, uomini e donne inconsistenti, pronti ad ubbidire perché senza spina dorsale e senza personalità. In una parola abbiamo creato mostri sacri che si sono avventati sulle vittime innocenti, appena si sono scontrati con la realtà che non hanno saputo reggere e con cui non hanno potuto confrontarsi. Personalità infantili che hanno abusato di bambini senza nemmeno averne coscienza.
Oggi ritengo che una grande responsabilità sia da mettere in conto al celibato obbligatorio per preti e religiosi, un sistema che oggi non regge, come non ha mai retto nella storia della Chiesa: dietro la facciata formale, ben pochi hanno osservato questo stato che in se stesso è un valore, ma solo se voluto per scelta di vita, libera e consapevole. Su questo punto, prendo l’impegno di mettere all’ordine del giorno il senso del celibato perché si arrivi ad un clero coniugato, ma anche celibe per scelta e solo per scelta.
Vengo a voi, spoglio di ogni autorevolezza perché l’ho perduta e con le mani vuote per chiedervi perdono e subito dopo nella curia romana e nelle chiese locali licenzierò tutti coloro che in qualsiasi modo sono stati implicati in questa dramma. Infine, mentre la giustizia umana farà il suo corso, affiderò il personale responsabile di queste ignominie per curarlo perché si tratta di menti e cuore malati.
Infine, rassegnerò le dimissioni da papa e lo farò dalla terra d’Irlanda, il paese, forse più colpito. Mi ritirerò in un monastero a fare penitenza per i giorni che mi restano perché ho fallito come prete e come papa. Non vi chiedo di dimenticare, vi supplico di guardare avanti, sapendo che il Signore che è Padre amorevole, di cui siamo stati indegni rappresentanti, non abbandona alcuno e non permette che l’angoscia e la sofferenza abbiano il sopravvento. Che Dio mi perdoni, e con lui, se potete, fatelo anche voi. Con stima e trepidazione.

Roma, 19 marzo 2010, memoria di S. Giuseppe, padre adottivo di Gesù.

Francesco I, papa (ancora per poco) della Chiesa cattolica

domenica 28 marzo 2010

Il LUPO ha dato la caccia, ha scovato ed ha SBRANATO...


Grazie Dio che m'hai fatto GialloRosso...perchè essere Romanisti significa avere tutto e tutti contro, perchè ciò non ti affligge ma ti esalta, perchè questa scelta implica il coraggio...
AS ROMA 1927... TI AMO!!!


Un ringraziamento particolare a:
- Danielino "Capitan Futuro" DE ROSSI
- Luca "Gulliver" TONI

to be continued...

sabato 27 marzo 2010

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

A TUTTI GLI INTERISTI: non vorrei che vi sfiorasse il pensiero che io stasera sia magnanimo con voi e quindi non commenti la partita per commiserazione nei vostri confronti. Sto solo festeggiando la MIA vittoria. Più tardi mi occuperò anche di voi. Quando avrò tempo.

GENS ROMANA IMPERAT.

giovedì 25 marzo 2010

...questo è er gioco e ROMA ve lo 'nsegna...


Lo senti il fiato caldo sul collo?
...il LUPO sta arrivando...TREMA!

mercoledì 24 marzo 2010

Li sette colli

Er primo, er più antico, è l’Aventino,

se passa poi via via ar Viminale,

cui normarmente segue er Quirinale,

prima de chiama’ in causa l’Esquilino.

C’è er Celio, quindi, ‘ndo sta l’ospedale,

der marinaio come dell’arpino,

vicino ar Colosseo c’è er Palatino,

a chiude er Campidojo, er più centrale.

E’ su sti colli che s’adaggia Roma,

a cui ho ‘mpacchettato sti sonetti,

pe’ falli intènne mejo, ner suo idioma.

Ma co’ ste strofe qui e sti versetti,

ho solo messo in rima quest’assioma:

che Roma s’ama co’ preggi e difetti.

(Stefano Agostino)

lunedì 22 marzo 2010

CATONE IL CENSORE

"I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori."

Hai Scelto Me - Zucchero




Hai scelto me
Oh no
Quando capita.
Ho scelto te
non lo so
quando capita

so che mi sento diverso
quasi disperso
hai scelto me
e adesso che... e ...

ho scelto te
amore mio
se ti capita fa
che sia tutto diverso...

Fa che sia tutto diverso
c'è un uomo perso
sul treno che
precipita...
che un cielo terso
accendi il blu
se tu...

Hai scelto me
passa di qui
se ti capita...

domenica 21 marzo 2010

ROMA - Udinese


Quanno che 'ncomincia la partita
ogni tifosetta se fà ardita,
strilla Forza Roma a tutto spiano
co' la bandieretta 'n mano,
perchè c'ha er CORE ROMANO.

venerdì 19 marzo 2010

Papà, cos'è la Roma? (auguri Papà...)

...La Roma,fijo mio, è 'na fede
nun vojo toje gnente ar Signore
ner quale, unico Dio, continuo a crede,
ma questa è n'altra storia, è n'artro amore

La Roma è quarche cosa che c'hai dentro
ce nasci e mori co' quella passione,
è 'na freccia che ha corpito er centro
der bersajo der còre e daa raggione

La Roma è sorella, amante e madre,
è amica ch'ogni tanto te consola,
si nella vita zozza e ladre,
t'affosseno er morale e la parola

La Roma è stà città che scenne n'campo
è er Colosseo ch'abbraccia er Cuppolone
come pè dije ar monno
"nun c'è scampo,
sèmo Caput Mundi d'ogni nazzione!"


La Roma è spirito d'appartenenza,
a 'na bandiera a bande a du' colori,
è quarche cosa che 'n pòi fanne senza,
è tutt'un misto de ggioie e dolori

La Roma è amore, è pura fratellanza,
è 'n coro de 'n mijone de persone
che c'hanno tutte la bòna creanza,
d'avecce in fonno all'occhi st'emozzione

La Roma è quella maja colorata,
cò li colori der foro romano,
tinta cor sangue e d'oro bordata,
d'un giallo-ocra e 'n rosso-pompeiano

La Roma è Roma e resta tale e quale,
si vince, perde, patta o se riposa,
er tifo è uno solo, è solo, è viscerale
a prescinne da chi, da come e cosa

La Roma è fija amata e prediletta
de' 'na città d'origgine imperiale,
e se distingue da l'altra cadetta
che serve solo a fà tifà er lazziale

La Roma è voja e sete de giustizzia
de 'n monno zozzo, marcio e marchettaro,
dov'esse onesti 'n'è cosa propizzia,
va avanti solo chi è ladro e baro

La Roma è er sole, è er sale, è er condimento
che rènne più gustose le pietanze
è rabbia, è forza e onore, è fomento,
è er filo che ce accorcia le distanze

La Roma è vanto, è orgojio, è aspettativa,
che fa speranza de 'na vita intera,
la quintessenza pura e recidiva
de vive 'n sogno fino a che 'n's 'avvera

La Roma è tutto questo e tanto ancora,
che nun posso spiega' co' du' quartine,
te aguro, fijo mio, già sin da ora,
de cresce co' st'amor senza confine !!!

AVVISO AI NAVIGANTI

La misura è davvero colma.
Ho fatto il pieno. Potrei esplodere.

giovedì 18 marzo 2010

martedì 16 marzo 2010

La mia stella (ROMA)

Però, pe’ quanti sforzi che facessi,

scrutanno sopra sotto e in ogni verso,

nun la ‘ncontravo mai,

seppur vedessi.

E sta ricerca vana m’ha disperso,

finchè er tuo nome scritto in cielo lessi

e vidi te, trovanno l’universo…

(La mia stella - Roma in rima)

lunedì 15 marzo 2010

Le Idi di Marzo

Onore a Nonno Giulio...

domenica 14 marzo 2010

un altro pareggio inutile, e perciò irritante!

E non posso neanche prendermela con LUCARELLI!!
(che, detto tra noi, mi sta sulle palle terribilmente, CRISTIANO...ovviamente...)

buonanotte...

...vita di merda...

sono qui...

Sono qui per trovare un riflesso Che ti assomigli un po' perché mi sento solo... Mi vedi qui che cerco pace nel cuore Ma so soltanto come evitare l'amore...

sabato 13 marzo 2010

In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte (Friedrich Nietzsche)

Nel caso specifico del discorso esistenziale, Nietzsche fa notare che (essendo le "cose del mondo" di numero finito, e il tempo infinito) anche nella vita umana questo concetto è applicabile: ogni evento che possiamo vivere, l'abbiamo già vissuto infinite volte nel passato, e lo vivremo infinite volte nel futuro. La nostra stessa vita è già accaduta, e in questo modo perde di senso ogni visione escatologica della vita. In Così parlò Zarathustra, Nietzsche mostra come il comprendere questo punto sia fondamentale nel processo di crescita spirituale che porta all'Oltreuomo. La caratteristica fondamentale dell'Oltreuomo sta proprio nella sua capacità di non pensare più in termini di passato e futuro, di principii da rispettare e scopi da raggiungere, ma vivere "qui e ora" nell'attimo presente.

Secondo una chiave di lettura vicina alla psicologia (che può portare a comprendere le note attenzioni di Freud verso Nietzsche) e al concetto di "tempo" come tempo dell'anima o "durata" bergsoniana, l' "eterno ritorno" dell'uguale è visto come una trappola statica alla quale è sottoposto il destino umano, che nel suo movimento apparente tra passato, presente e futuro, è necessariamente immobilizzato dalle "scorie indigeste" della propria storia personale, dal proprio substrato psichico, che rallenta e alla fine impedisce ogni progresso o cambiamento.

È proprio questo passato che, rielaborato prima dalla mente del singolo, poi dalle masse tramite processi storici e culturali, si traduce in "ragione apollinea" (il Super Io freudiano), andando ad inibire progressivamente e a rimuovere l' "istinto dionisiaco" proprio dell'era presocratica, preplatonica e precristiana.

Al contrario, tagliare col passato, per sempre e continuativamente, vuol dire rompere il circolo perpetuo che vizia il destino dell'uomo; rompere il cerchio dell'"eterno ritorno" significa aprirsi la via ad un nuovo tempo rettilineo, proiettato verso l'infinito e infinitamente diverso da sé, in costante cambiamento. Eliminare il macigno che l'uomo si trascina appresso dai tempi di Socrate Oltreuomo, e che vede nelle nuove generazioni, svincolate dalla tradizione e dal passato, la possibilità di salvezza per il genere umano. quindi equivale ad una redenzione esistenziale che sfocia nell'nell'Oltreuomo, e che vede nelle nuove generazioni, svincolate dalla tradizione e dal passato, la possibilità di salvezza per il genere umano.

(da wikipedia)

giovedì 11 marzo 2010

come il sole a mezzanotte...

Scrivo una canzone solo per me
Che dia voce ai momenti in cui non riesco a gridare
Che rivesta gli spigoli di un’anima che è
Lacerante troppo mobile per me..

Voglio una canzone ancora per me
Che mi possa mentire quando il letto è troppo grande
Che mi faccia pensare di essere speciale si, respiro, sono speciale
Come il sole a mezzanotte!

ZERO

Perchè ogni giorno devi lottare?
Io capisco lottare contro qualcuno o per qualcosa. Ma non lottare contro se stessi non avendo punti di riferimento.
Navigare nel mare della vita a vista, a braccio.
Pensi di avere qualcosa, ma questo qualcosa non è tuo e forse non lo sarà mai. Ti illudi che un gesto, un cenno sia la luce in fondo al tunnel, ma improvvisamente, con la stessa velocità con cui si era accesa, nel momento in cui meno te lo aspettavi, si spegne. E cadi di nuovo nel buio più profondo. Senti mani che ti sfiorano, voci intorno a te, ma non le ascolti...aspetti che la luce si riaccenda.

E mentre aspetti invecchi...

Uno dei primi post di questo blog, ormai tre anni fa, era una frase di Bennato: "un giorno credi di esser giusto e di essere un grande uomo, in un altro ti svegli e devi cominciare da ZERO."
Troppe volte cominci da zero le tue giornate. Troppi zeri. Gli zeri hanno valore solo con una cifra davanti. E quella cifra va e viene con la stessa velocità della luce in fondo al tunnel.

Una curiosa attinenza. ZERO era il nome dei caccia guidati dai kamikaze giapponesi nel secondo conflitto mondiale. Si lanciavano sulle navi americane immolando la loro vita per una giusta causa. Finirai anche tu per indossare la fascia col SOL LEVANTE?
BANZAI!!

lunedì 8 marzo 2010

ho deciso...

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove
non importa dove

Io, un tempo era semplice
ma ho sprecato tutta l'energia
per il ritorno

Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch'io

Sotto le coperte
che ci sono le bombe
è come un brutto sogno
che diventa realtà

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo

Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell'incosciente
non c'è negazione...

non guardare...

qui...non c'è nulla di nuovo...non ancora...

giovedì 4 marzo 2010

Io Non Piango - Franco Califano



Io nun piango pe' quarcuno che more,
non l'ho fatto manco pe 'n genitore
che morenno m'ha 'nsegnato a pensare,
non lo faccio per un altro che more.
Io nun piango quanno scoppia 'na guera,
er coraggio de’ l'eroi stesi in tera,
io lo premio co' du' fiori de serra,
ma nun piango quanno scoppia 'na guera.
lo piango, quanno casco nello sguardo
de' 'n cane vagabondo perché,
ce somijamo in modo assurdo,
semo due soli al monno.
Me perdo, in quell'occhi senza nome
che cercano padrone,
in quella faccia de malinconia,
che chiede compagnia.
Io nun piango quanno 'n omo s'ammazza,
il suo sangue nun me fa tenerezza,
manco se allagasse tutta 'na piazza,
io non piango quanno 'n omo s'ammazza.
Ma piango, io piango sulle nostre vite,
due vite violentate.
A noi, risposte mai ne abbiamo date,
ecco perché la sete...
lo piango, su tutto er tempo che ce resta
e me ce sento male.
Domani, se non sbajo è la tua festa;
la prima senza viole... la prima senza viole... la prima senza viole...

chiusura

mi sono chiuso in me stesso...ed ho perso le chiavi...

è inutile...

...parlare.
Tanto il tuo interlocutore è troppo impegnato ad ascoltare la sua voce per ascoltare te e, soprattutto, le tue ragioni. Ammesso che tu ne abbia.
Ma è meglio se parti dal presupposto di aver torto.
Così facendo non avrai alcuna delusione. Un bel vantaggio...

mercoledì 3 marzo 2010

La Fame Di Camilla - Buio e Luce



Sono qui in cerca di un'anima
Con cui dividere tutto quello che ho
Sono qui per trovare un riflesso
Che ti assomiglia un po' perché mi sento solo
Mi vedi qui che cerco pace nel cuore
Ma so soltanto come evitare l'amore

Sognerò cieli sereni
Mentre il vento soffia su di me
Fingerò di non pensarti
Mentre fingi di non voler più me

Guardaci siamo come due satelliti
Abbiam bisogno di gravitare vicini
Guardami perché siamo uguali
Lo sai che Buio e Luce sono figli del sole

Sognerò cieli sereni
Mentre il vento soffia su di me
Fingerò di non pensarti
Mentre fingi di non voler più me

Distrattamente sento la tua voce dire il mio nome
Siamo due strade che s'intrecciano tu non puoi credere
Che la ragione debba dire questo cuore come guarire

Distrattamente sento la tua voce dire il mio nome
Siamo due strade che s'intrecciano tu non puoi credere
Che la ragione debba dire questo cuore come fare
Per non soffrire deve solo sognare sognare

Sognerò cieli sereni
Mentre il vento soffia su di me
Fingerò di non pensarti
Mentre fingi di non voler più me

lunedì 1 marzo 2010

poesia p'er poro laziale


Dopo che pe' tanto tempo hai rosicato
Nun tè parso vero d'ave' ripreso fiato
Ma nun te sembra d'essete allargato?!?
Che è tutta sta boria?
Macché te sei scordato de la storia?
È ROMA la "città eterna"
È ROMA "caput mundi"
Fin dai tempi dell'impero
Er nome tuo era 'n mistero
E pe' fatte riconosce in Bulgaria
C'hanno scritto ROMA sulla didascalia
È inutile che sbraiti con le mani e t'avveleni
Cor fele in core e 'r veleno in bocca
Perché la tua è 'na pretesa sciocca
Nun te l'ha detto pure er presidente
Che come tifoso vali poco o niente?!?
Quinni nun è er caso che te la piji
Nun s'improvvisa un popolo d'eroi
Dov'hanno predicato li coniji!
Perciò io mo' te dico:
risparmiate sto strazio
nun c'ho corpa io si tu sei della LAZIO!

domenica 28 febbraio 2010

la cosa più desiderabile...

« L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: 'Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto. »

(Nietzsche.La nascita della tragedia)

sabato 27 febbraio 2010

venerdì 26 febbraio 2010

tanto è lo stesso...soffro, anche spesso...

Vasco Rossi - Ad Ogni Costo



Cosa ci vieni a fare? (ovvero come mascherare il MIO "rodimento di culo da sconfitta")

Che ci vieni a fare allo stadio se poi, nel caso in cui la tua squadra stia perdendo, te ne vai prima?
La Roma non è una puttana. Non ti ci diverti solo quando ti fa divertire.
La Roma è una fede, un grande AMORE.
Un grande AMORE non lo abbandoni così.

Ci puoi litigare, puoi avere delle divergenze, puoi voler dire la tua.
Ma non l'abbandoni. Perchè la AS ROMA è ROMA.
E' una città, un cuore, una storia, un popolo, una cultura, che tu forse non vedi o non vedevi, ma c'è e non si cancella.
Quale altra città al mondo contiene nel suo nome la parola AMOR(E)? NESSUNA.
E' solo amore questo, anzi no, AMORE.

NON CI VENIRE PIU' ALLO STADIO. NON TI VOGLIAMO. PREFERIAMO PIANGERE DA SOLI DELLE NOSTRE SCONFITTE. E finire di guardarci la partita senza vedere te che ti alzi, con dieci minuti di anticipo, e ci occludi la visuale "per non beccare il traffico".

Guardatela a casa la partita. Stai comodo, coi piedi nelle ciabatte.
Costa meno e non prendi freddo.

PS. non ce ne frega un cazzo del traffico, non ce ne frega un cazzo di prendere freddo, non ce ne frega un cazzo di aver perso: c'è sempre e solo l'AS ROMA!!!

Lo sai perchè
tutta la mia vita è giallorossa
C'è una ragione
ho la Roma in fondo al cuore
AS Roma io non vivo senza te
(sulle note di "maledetta primavera")

martedì 23 febbraio 2010

auguri...

...a mio fratello.
50 ANNI!

venerdì 19 febbraio 2010

chi ti conosce più di tuo figlio?

Io: ...lo diceva anche Marco Tullio Cicerone...
Riccardo: chi? Suppongo sia qualcuno legato all'antica Roma, conoscendoti...


(mi sono commosso...)

lunedì 15 febbraio 2010

Daniele De Rossi





"Il mio amore per la Roma nasce prima di aver cominciato a giocare
in questa squadra e lontano da questa squadra io non mi ci vedo:
non sarei altrettanto felice a giocare con un'altra maglia che
la Roma compri o non compri campioni.

Perché io gioco per la Roma non per la società.
Non sapete Roma che significa.
La Roma è un orgoglio"
Daniele De Rossi

senza parole...

giovedì 11 febbraio 2010

Pensavo...

Pensavo di poter rimanere giovane per sempre.

Pensavo che seppur destinato cronologicamente a "vivere" i soli anni 80, mi sono trovato a vivere i 90, ed il primo decennio del 2000, in "modalità giovane".

Pensavo che internet mi avesse aiutato per molto tempo ancora a poter mantenere questo status, riuscendo sempre ad aggiornarmi su ciò che succede e permettendomi di continuare a mantenere il mio spirito critico (peraltro sempre molto sviluppato).

Pensavo che il non far mai caso all'età del mio interlocutore e il cercare di adeguarmi sempre camaleonticamente al suo livello culturale e, soprattutto, alla sua vita anagrafica, fosse la strada giusta per continuare in questa mia mira.

Ma più di tutto pensavo che essere stato vicino a mio figlio per tutti questi anni, rinascere e crescere di nuovo insieme a lui sarebbe stato il mio asso nella manica. Fare con lui, scoprire, studiare di nuovo insieme, essere per lui una presenza vera, quella che forse io non ho mai avuto.

Pensavo che quest'ultimo più di tutti fosse il segreto per essere giovane sempre. Il mio passaporto per l'immortalità.

Non sarà così. L'anello si spezza. Ed il mio cuore con lui.

Big Kahuna. Il monologo

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

martedì 9 febbraio 2010

un nuovo volto...

Un nuovo volto al blog.
mi piace...vedrò...

Il Fuhrer scopre la potenza dell'AS Roma

Mi piace scivolarvi fuori da ogni calcolo Per riportarmi in riga servira' un miracolo...

vorrei...

Dal vocabolario della lingua italiana: STRAORDINARIO = che non rientra nei limiti di ciò che è ordinario, solito, stabilito; che esula dalla norma, dal programma.

Vorrei un giorno riuscire a costruire. Non solo a distruggere.
Vorrei trovare pace. Vorrei una vita normale.
Smettere di essere "straORDINARIO"...

domenica 7 febbraio 2010

giornata piena...

....non c'è che dire...

mi sono fidanzato...

ho mangiato un'ottima Fiorentina stasera...cotta a fuoco lento!

La mia romanità...

La mia vita è sta città, la mia vita è ROMA, l'altri nun ce vonno sta...no tu nun ce poi capì si nun stai quà, non capisci come vivo la mia romanità...

venerdì 5 febbraio 2010

Potrei averlo detto io...

"Quando indosso questa maglia mi trasformo. Io mi sento di Roma e sono romanista, è come se fossi nato qua. Sono felice della scelta che ho fatto due anni fa e spero di rimanere qui il più a lungo possibile."

(Rodrigo Ferrante TADDEI - 25 giugno 2007)

Quell'uomo...

Uno al quale stanno togliendo pian piano ogni ragione per cui lottare.
Uno che si svegliava la mattina (ammesso che avesse dormito) con la voglia di spaccare tutto.
Per qualcosa. Per qualcuno.

Quell'uomo forte non c'è più. Credo sia morto.
Ha preso il suo posto un'altra persona. Uno che ha freddo. Freddo nell'anima.

giovedì 4 febbraio 2010