giovedì 28 settembre 2017

A BERLINO CHE GIORNO È

Ho appena letto un articolo, su un quotidiano nazionale, non sul Corriere dei Piccoli, peraltro quest'ultimo sicuramente più credibile, sulle cose da NON fare a Berlino.

Tra tutte - le cazzate - spiccano queste tre:
- non giocare mai al gioco delle tre carte in strada (co' Pomata & Mandrake);
- non comprare sigarette di contrabbando (da Gigino 'o Zuzzuso);
- non lasciare borse incustodite (ma va? Incredibile...).
A Berlino. Semo sicuri che questo c'è mai stato a Berlino? De tutto quello che poteva scrive, anche inventando, dai...
E poi come se nel resto del mondo tutto questo fosse pratica comune e legale.

A Berlino. Ma sta gente la pagano pure? Gente che serve solo a riempire fogli altrimenti bianchi per continuare a prendere i contributi statali sulla carta stampata.
LI MORTACCI VOSTRA.
E de chi ancora ve paga. Cioè noi.


venerdì 22 settembre 2017

GUARDIE E LADRI

Vado al brico ('na vorta se chiamava feramenta). Devo comprare, tra le altre cose, un interruttore e mi sono portato il campione da casa. Prima di entrare mi dirigo verao le guardie/metronotte all'ingresso e gli faccio notare appunto che l'interruttore che ho in mano è mio. Uno dei due tira fuori un pennarello e lo segna con una "x". L'altro gli fa: "ma do' l'hai preso sto pennarello, l'hai rubato?"
Il primo, un regazzetto de 'na ventina d'anni, arrossisce come se lo avesse beccato su' padre a ruba' la marmellata e me guarda co' 'na faccia da reo confesso senza proferire parola. Imbarazzato, porello.
Nun je do peso, anzi je dico: "dove li trovo 'sti cosi?"
Lui me li indica. Entro, faccio le mie cose e prendo anche uno dei pennarelli in questione. Nel pagare mi faccio fare uno scontrino a parte solo per quello.
Mentre esco, ripasso dal mio "amico" e gli passo lo scontrino di nascosto dicendogli: "sbattijelo in faccia a 'sta guardia infame!"
Se non ce se aiuta tra noi...
P.S. allego prova fotografica del corpo del reato.


giovedì 20 aprile 2017

Diciotto

Una data attesa, questa. Ti sembra di aspettarla da una vita e che ora potrai finalmente spaccare il mondo. Poi gli anni, vedrai, cominceranno a scorrere più velocemente.
Per me ad esempio sembra passato un attimo da quando ti presi in braccio per la prima volta. Piangevi. Di notte poi non dormivi mai. O meglio, volevi farlo solo sulla spalla di papà. Fino ai tuoi tre anni era l'unico posto dove prendevi sonno. Le nostre notti brave insieme. Le mie notti più belle di sempre.

Ora sei uomo, almeno le carte dicono così.
Ma per me sarai sempre quel bambino sulla mia spalla. Che poi è e sarà per sempre tua, ogni volta che cercherai un riparo sicuro.
Ogni volta che vorrai.


Auguri, Riccardo. Buon compleanno vita mia...

venerdì 14 aprile 2017

Amplessi Rossi

Vasco 1999: "Vorrei possederti sulla poltrona di casa mia con il rewind. E tutto il necessario..."

Vasco 2017: "Io e te. Seduti sul divano a parlar del più e del meno..."

L'amplesso più lungo della storia. Almeno di quella della musica.

domenica 26 febbraio 2017

Puntini

"I puntini di sospensione si usano sempre nel numero di tre, per indicare la sospensione del discorso, quindi una pausa più lunga del punto."

SMETTETELA DI METTERNE DUECENTO!

venerdì 24 febbraio 2017

Bella France'

"Non sono riuscito ancora a capire perché i bambini soffrano. Per me è un mistero. Non so dare una spiegazione. Mi interrogo su questo"
(Papa Francesco)

Anche io vedo molte assurdità e controsensi e mi interrogo su questo, Santità.
Ed a volte lo faccio bestemmiando e rifugiandomi nel luogo (ormai) comune che "dio non esiste se esistono certe cose".
Comunque France' (France' è più intimo, più umano, più mio) me fa piacere che pure te cominci a chiedete come mai questo sedicente padre si accanisce così tanto sui suoi figli. Soprattutto su quelli più innocenti.
Solo gli stupidi non cambiano idea e tu stai un bel pezzo avanti.
Bella France'...

mercoledì 8 febbraio 2017

La morte non è giusta

La morte non è giusta.
Questo lo sappiamo. Io poi l'ho imparato bene. Ha rincorso e decimato buona parte dei miei cari.
Ma a volte lo è, se possibile, ancor meno.
Non si cura dell'età, degli affetti, non fa distinzioni.
Correvi con quel pallone tra le gambe, sul prato del "Francioni", che si concedeva a noi in quelle estati di vent'anni fa. Per disputare quei tornei di calcio vero, su un campo vero, uno stadio, per sognare.
Eravamo spesso rivali in quelle occasioni. La mia squadra, io da dirigente ovviamente - il calcio posso solo guardarlo con le capacità tecniche che mi ritrovo - e tu invece da fuoriclasse quale eri.
Stavi in squadra con "Lui", il matto, che strillava sempre il tuo nome con quella voce grossa e quella intonazione da nomade gitano ormai stanziale e panzuto:"FACCOO!"
Ci divertivamo ad imitarlo tutti. Era diventato un tormentone. Ogni estate.
Con la maglia del Campo Boario poi ci hai fatto sognare.
Un sorriso che camminava, una poliedricità ed una voglia di vivere innate.
Questo sarai per me. Per sempre.
La morte non è giusta, Stavolta lo è stata ancora meno...
Addio amico mio, Stefano Facco.

domenica 29 gennaio 2017

Siamo lupi

"Siamo lupi. È così
Solitari ma in branco
Bianchi, neri o d'argento
Veloci, belli, veri
E sempre in lotta per il comando"
(Enea Tomei, mio cugino)


venerdì 13 gennaio 2017

E allora vaffanculo

Ci sono posti dove il telefono non prende e posti dove il telefono non prende. Lo so, sembrano uguali, ma non lo sono. Ci sono persone e luoghi che contano e persone e luoghi che vengono calcolati allo stesso valore di una badilata di merda.
Ecco...sappiate però che il mio vaffanculo ha un potere speciale. Quello di potervi accomunare tutti o prendervi singolarmente, secondo necessità, e relegarvi in un limbo soltanto io vi posso tirar fuori.
Con un altro vaffanculo.