lunedì 15 febbraio 2016

Tu chiamale se vuoi...evasioni

Scappano dal carcere nel più classico dei modi. Tagliando le sbarre e calandosi con le lenzuola annodate tra loro.
Non mi stupirei neanche se avessero ricevuto dall'esterno una lima nella torta della nonna.
Ma il problema principale de Roma secondo la coppia (ormai) comica Alfano & Gabrielli rimane la Curva Sud.
Quella congerie di delinquenti urlanti la deve smettere di disturbare la pennica quotidiana degli abitanti limitrofi allo stadio! Maleducati!
Oppure datemi un altro motivo...



Posted via Blogaway Pro


sabato 13 febbraio 2016

NORD/SUD

Gli abitanti di Casal di Principe si ribellano al fatto che ormai con la parola "casalesi" si intenda solo ed esclusivamente l'omonimo clan camorristico.

I soliti terroni che sanno solo lamentarsi.
I "padani" sono anni che vengono confusi con quegli imbecilli colorprato della lega senza proferire mai la benché minima lagnanza.


domenica 7 febbraio 2016

Le cose fatte da me

Pensavo davvero di essere un inconcludente buono a nulla. Fino a che non me lo hanno fatto notare. Ora mi guardo intorno...la mia vita è piena di cose fatte da me.
Mio orgoglio e vanto anche gli sbagli.
Tu che tiri le somme e pontifichi, puoi dire lo stesso?


martedì 2 febbraio 2016

Figlio...

Fammi essere ancora figlio.
Solo una volta. Una volta sola.
Poi ti lascio andare.
Ma per una volta, ancora, fammi sentire sicuro.
Proteggimi dal mondo.
Fammi dormire nel sedile dietro il tuo.
Guida tu. Che io sono triste e stanco.
Ho voglia che sia tu a guidarmi, papà.
Metti la musica che ti piace.
Che sarà quella che una volta cresciuto piacerà a me.
Fammi essere piccolo.
Pensa tu per me.
Decidi tu per me.
Mettimi la tua giacca, che a me sembra enorme, perché ho freddo.
Prendimi in braccio e portami a letto perché mi sono addormentato sul divano.
Raccontami storie.
E se sei stanco non farlo.
Ma non te ne andare.
Ho voglia di rimanere figlio per sempre.
Abbracciami forte come dopo un gol.
Dormi ancora, come hai fatto, per una settimana su una sedia accanto al mio letto in ospedale.
Rassicurami.
Carezzami la testa.
Lo so che per tutti arriva il momento in cui devi fare da padre a tuo padre.
Ma io non voglio.
Non ora.
Voglio vederti come un gigante. Non come un uccellino.
Non andare, papà.
Ti prego.
Fammi essere ancora figlio.
Fammi essere per sempre tuo figlio.

(Gabriele Corsi)